martedì 24 gennaio 2012

La serata musicale dicembre 2011

La navata di S.Eufemia con la cripta


SANTA EUFEMIA LA SANTA CARA AI TEMPLARI

Dalle fonti storiche sappiamo che Santa Eufemia nacque in Bitinia, a Calcedonia, l'attuale Kadikoy, e nonostante fosse figlio di un funzionario romano subì il martirio il 16 settembre dell'anno 303 o 304, durante la persecuzione cristiana indetta da Diocleziano. Sulla sua tomba fu innalzata una grande basilica , dove nel 451 fu indetto il concilio di Calcedonia. La diffusione del culto di questa giovane Santa nel nostro territorio è riferibile quindi a Sant'Abbondio ed a San Senatore che al ritorno dal Concilio di Costantinopoli si prodigarono nel diffondere la venerazione di questa Santa martire con la conseguente edificazione di edifici religiosi a lei dedicati.
Da allora Santa Eufemia divenne oggetto di venerazione e le città più prestigiose si contesero il privilegio di conservare parti dele spoglie mortali. Occorre precisare che quindi fin dal IV secolo il corpo della santa non era più integro e che i suoi frammenti si trovavano sparsi invarie città importanti dell'epoca.
Le ricerche fatte da diversi studiosi hanno così evidenziato che parte dei resti della martire giunsero in modo miracoloso il 13 luglio dell'anno 800 nella città Istriana di Rovigno, Dopo quasi due secoli di silenzio sulla Santa di Calcedonia nel 1091 si scoprìrono delle sue reliquie nella chiesa a lei dedicata a Piacenza, ma quello che non tutti sanno è che negli anni venti del 1200 , alcuni resti della vergine martire Eufemia, collocati in un'apposita cassa, erano conservati in Terra Santa dall'Ordine dei Templari nel castello di Athlit ( Castel Pellegrino) fondato nel 1218 ed esposti alla devozione dei pellegrini che vi facevano tappa prima di arivare a Gerusalemme. Sulla considerazione in cui era tenuta la venerazione di Santa Eufemia presso l'ordine del Tempio, vi sono delle testimonianze di alcuni templari prigionieri nelle carceri di Parigi e di Cipro che ricordando alcune reliquie cristiane da loro venerate mettevano in risalto le reliquie di Santa Eufemia che nel Castel Pellegrino avevano anche fatto diversi miracoli.
Nel 1291, dopo la caduta di San Giovanni d'Acri, che segnò la fine del Regno Cristiano di Gerusalemme, il gran comandante della Terra Santa, detto Maestro Generale del Tempio dai cavalieri Rosso-Crociati, si imbarcò dal Castello de La Sayette per Cipro, portando con sé gli Statuti dell'Ordine, i vasi sacri e le reliquie dei santi martiri tra cui quelle di Santa Eufemia. Dopo la sopressione dei templari avvenuta il 22 marzo del 1312 le reliquie come la maggior parte dei beni passarono in eredità ai Cavalieri di San Giovanni , i quali le trasferirono a Rodi. Abbandonata in seguito anche Rodi, dopo varie peripezie, i cavalieri si sistemarono nell'Isola di Malta , avuta in dono dall'Imperatore Carlo V, e da allora presero il nome di Cavalieri di Malta. E fu gioco forza fare in modo che le reliquie della nostra santa giungessero nella chiesa di San Giovanni della Valletta dove rimasero fino al 1798 quando Napoleone Bonaparte ammainò il vessillo dell'ordine , e i Cavalieri di Malta furono costretti ad abbandonare l'isola. Fu allora che le reliquie frono trasferite a San Pietroburgo dopo che lo Zar Paolo I fu riconosciuto Gran Maestro dell'Ordine di Malta da Papa Pio VII.
Fu così che leggendo queste notizie mi venne in mente di verificare se all'interno della Chiesa Plebana di Santa Eufemia vi fossero forse delle testimonianze che ricordavano questo legame con i Templari visto che questa Santa Martire era particolarmente cara ai Cavalieri Templari.
Considerato poi che già la struttura dell'abitato che circonda la chiesa si presenta chiusa e compatta con un evidente funzione protettiva , un corpo fortificato attorno all'edificio religioso.
La prima testimonianza fu l'evidente immagine della pila dell'acqua santa che fin ad ora era stata interpretata con inserite volti di monaci appare più evidente l'immagine di figure militari con copricapo e barba, i cavalieri guardiani nella chiesa dedicata alla loro martire Santa Eufemia.
Ad un'analisi più approfondita dell'acquasantiera rilevai inoltre che all'interno delle rosetta scolpita era leggibile anche una croce che ricordava la forma delle antiche croci templari. Non dimenticando comunque che il simbolo della rosa era particolarmente caro ai Templari perchè a volte era simbolo della passione di Cristo e del calice che ne raccoglie il sangue.
A questo punto decisi di analizzare altri simboli presenti nella chiesa e la mia attenzione si concentrò sulle tre immagini dipinte sull'arco di trionfo
che, anche se di recente fattura, potevano ricalcare le ormai scomparse testimonianze iconografiche dell' antica chiesa medievale.
La mia sorpresa fu di ravvedere ancora tre immagini particolarmente care ai Templari, Il Pellicano raffigurato mentre, secondo una leggenda, col becco si ferisce sul petto per nutrire i suoi piccoli col proprio sangue. Da qui l'analogia con Cristo che da il proprio sangue per la salvezza dei fedeli. Al centro la croce greca, con i tratti verticali e orizzontali uguali, simbolo della passione e, come volevano i Templari, senza l'immagine di Cristo. Di lato L'Agnello simbolo del Cristo, è raffigurato sopra ad un libro, dei sette sigilli, dell'Apocalisse , dove l'Agnello è uno dei protagonisti. L'agnello dei sette sigilli era particolarmente caro a San Bernardo di Chiaravalle , amico e sostenitore dei Templari.
Non so se queste immagini sono casuali , comunque le analogie che riportano ai templari sono particolarmente suggestive e sostenibili.
A questo punto mi fermo qui e non voglio andare oltre per non suggestionarmi troppo, d'altronde il mistero che avvolge il culto di Santa Eufemia è ancora in parte da chiarire , e la ricerca lascia spazio a nuove valutazioni e intrepretazioni.

Arch. Antonello Marieni

I MERCOLEDI' CULTURALI
Gruppo Culturale “La Martesana”
NEL DECENNALE DELLA FONDAZIONE


Mercoledì 8 Febbario 2012 ore 21
IL ROMANICO IN LIGURIA
Area di Ponente ”
Relatore: Maestro d'Arte Francesco Sala

Mercoledì 14 Marzo 2012 ore 21
ESCURSIONISMO NEL TRIANGOLO LARIANO
Il Cornizzolo – Il Monte Rai – I Corni di Canzo ”
Relatore: Prof. Marino Marieni

Mercoledì 11 Aprile 2012 ore 21
SCAGLIOLE INTARSIATE
Arte e tecnica nel territorio Lariano”
Relatore: Arch. Antonello Marieni

Mercoledì 9 Maggio 2012
LA BOTTEGA DEI MAESTRI SEREGNESI
Pittori minori del XV° e XVI° secolo ”
Relatore: Dr. Alberto Perego


Entrata Libera

Scavi di S. Eufemia - La cripta

Primo post dell'Associazione La Martesana